IL PAVESE

Dal sito internet dell'assorato al Turismo della Provincia di Pavia

La zona chiamata propriamente "Bassa Pavese" ,oppure " Pavese " si trova a nord-est del territorio provinciale. Essa è delimitata a nord dalla provincia di Milano, a nord-ovest dal fiume Ticino e a sud dal Po. Il Pavese è una terra splendida per ricchezza di suolo, armonia di paesaggio e fattori storici, ambientali e turistici. Gli agglomerati sono collegati da una fitta rete di strade e sorgono in una piana che asseconda il corso di fiumi, rogge e canali : dal Po al Ticino, dall' Olona al Lambro,dal Naviglio napoleonico alle rogge Opizzona e Carlesca.

Dal punto di vista geologico i terreni che derivano dall'alluvium e dal diluvium antico e recente, sono profondi e ricchi di calcare. Non è tuttavia facile stabilirne l'origine geologica, in quanto essi hanno subito imponenti modificazioni. Le pratiche colturali e l'irrigazione ne hanno mutato letteralmente l'economia. La parte più alta del Pavese digrada a terrazzi lenti ed ampi verso la valle del Ticino. Vi abbondano filari di piante d'alto fusto e fossati dove scorrono le benefiche linfe della campagna. Il clima pavese è, in generale, di tipo continentale, con notevoli escursioni termometriche.

L'ambiente è tuttavia sano. Le precipitazioni medie annue sono piuttosto basse ed i giorni piovosi mal distribuiti. Il regime pluviometrico è del tipo sub-litoraneo. La nebbia, regina dell'autunno locale, si manifesta, di regola, da ottobre a febbraio, per un totale medio di 90 giorni.

Trascurando per un attimo la Zuppa alla Pavese, che ha una storia ed una fama particolare, una delle più tipiche specialità gastronomiche pavesi rimane forse il Risotto alla Certosina . Si tratta di un piatto magro, ispirato alle regole monacali della Certosa. Nella sua preparazione più consueta viene presentato in bianco, con condimento di filetti di pesce e di rane.

Riso e Risone. La produzione agricola del risone e la conseguente produzione di riso da parte delle aziende di trasformazione occupa i primi posti nell'economia della provincia di Pavia. Il Basso Pavese è la patria dei risi superfini (Arborio - Roma - Vialone Nano - Carnaroli). Sotto l'aspetto gastronomico il riso è molto versatile: si presta infatti a moltissime preparazioni, dall'antipasto al dolce.

In Italia però viene prevalentemente usato come primo piatto e da questo deriva il suo basso consumo perché in questo ruolo è in diretta competizione con la pasta. Il riso invece potrebbe essere utilizzato in molti altri modi: per preparare piatti unici, come "letto" per vari intingoli a base di pesce, carne o verdure; oppure per dolci e budini. In altri paesi il riso in genere viene servito come contorno al posto del pane. Il riso è stato classificato secondo 5 categorie e percisamente: riso comune od originario: ha grani piccoli e tondeggianti. Durante la cottura, che richiede 12-13 minuti, tende a perdere amido; è perciò indicato in quelle preparazioni dove questa caratteristica è desiderabile come per le minestre e i dolci. Appartengono a questo gruppo le varietà Originario, Balilla, Raffaello e Pierrot. Riso semifino: è caratterizzato sempre da chicchi tondeggianti ma di grandezza media.

Il suo uso è consigliato per risi asciutti, timballi, supplì e come contorno. In questa categoria sono comprese le varietà Lido, Maratelli, Padano, Vialone nano, Italico, Romeo, Rosa Marchetti. Riso fino ha chicchi più lunghi e affusolati, il tempo di cottura è più lungo, 14-16 minuti, e lascia poco amido durante la cottura. È indicato per risotti, insalate e piatti unici. Le varietà principali sono Ribe, Sant'Andrea, Europa, Smeraldo, RB, Ringo, Rizzotto.

Riso superfino ha chicchi grossi e molto lunghi, tiene bene la cottura ed è perciò il più adatto per preparazioni delicate come risotti e insalate, ottimo anche per timballi e sartù. Sono incluse in questo gruppo le varietà Roma, Arborio, Carnaroli, Baldo, Corallo. Come qualità di riso si segnala: Riso Carnaroli. Riso superfino è considerato il migliore riso italiano per la consistenza dei suoi chicchi e per l'eccellente tenuta in cottura che ne rende l'uso estremamente versatile e ne fa un riso eccellente per le grandi occasioni. Le sue qualità assicurano la perfetta riuscita di risotti, timballi ed insalate. Riso Roma.

Riso superfino dal chicco medio-grande, è un riso molto versatile che tiene bene qualsiasi tipo di cottura. La buona compattezza lo rende ideale per risotti tradizionali. Riso Arborio. Riso superfino dal chicco molto grosso con perla al centro-laterale, è la varietà più utilizzata dal consumatore italiano. Il suo valore nutrizionale è elevato ed il contenuto in proteine è tra i più alti in assoluto. I risotti, grazie all'alto contenuto di amido, risulteranno ben mantecati ed armoniosamente legati. Vialone Nano. Riso superfino è una varietà apprezzata soprattutto in zona circoscritta al Pavese, al Mantovano e al Veronese. Si distingue nettamente dagli altri risi per il chicco particolarmente grosso e, pur avendo forma tondeggiante, è considerato per la sua lunghezza tra i risi medi e non corti.

Ricordiamo inoltre La Colomba Pasquale, nata secondo quanto narra la leggenda, da un dono propiziatore fatto da un fornaio pavese al despota nordico Alboino, Il Pane di San Siro, i Ramolacci e Rapanelli, gli gnocchi alla besciamella, le polente pasticciate e il guazzetto di rane e la torta paradiso.

Ritornando alla Zuppa alla Pavese,la leggenda vuole che Francesco I di Valois, Re di Francia, dopo la sconfitta di Pavia fatto prigioniero, fu trasferito alla Cascina Repentita, ove, cercò per prima cosa di sfamarsi. Entrando in una casa colonica si racconta che fu sfamato da una contadina che stava preparando una zuppa mescolata a due uova intere. Nacque così la Zuppa alla Pavese la quale piacque a tutti i presenti tanto che Francesco I se ne fece dare la ricetta. Si è accertato che da allora il piatto figurò abitualmente sui menù della reggia francese. Tale piatto è una minestra invernale dall'ottimo sapore, che può essere seguito da carne o pesce. Il pane su cui si rovescia la zuppa può essere raffermo, tostato e/o spalmato di burro o meglio ancora, fritto.