Preambolo Diario del fantastico ed emozionate
viaggio in Estremo Oriente.
L'ultimo mio viaggio nelle Filippine risale a ben 12 anni fa; mia moglie
Annabella, invece, originaria delle Filippine -e precisamente dall'isola
di Oriental Mindoro- mancava da ben 7 anni.
Immaginate la nostalgia della sua terra natale e la voglia di riabbracciare
la madre ed i parenti.
Il viaggio era nell'aria da ben due anni. La mamma di Annabella, ormai
ottantenne, premeva per una riunione di tutta la famiglia, con i quattro
figli sparsi per il mondo: Annabella in Italia, la figlia Elisa in FL
USA, il figlio Doyeto in Canada ed infine il figlio Celso in giro per
il mondo, essendo uomo di mare. La scopo della riunione, oltre che affettivo,
era quello di trovare per il futuro una sistemazione dei vari terreni
e case di proprietà che la madre aveva provveduto a trasferire
ai figli.
Il viaggio inizia il 16 dicembre 2005 e dura fino al 3 gennaio 2006;
si parte da Milano Malpensa per Hong Kong con Lufthansa, poi da HKG a
Manila con Philippine airline, infine da Manila, in escursione, per le
isole circostanti e per la Cina con traghetti e linea aerea Cathay Pacific.
Debbo riservare un elogio ai servizi delle linee aeree e marittime asiatiche,
ottime compagnie volo che, puntuali, offrono servizi a bordo e a terra
impeccabili. Ho constatato che le linee aeree europee lasciano molto a
desiderare, a confronto.
Sabato 17 dicembre 2005
Mio figlio Marco ci accompagna all'aeroporto di Milano Malpensa. Siamo
io, mia moglie e mio figlio Giorgio. Si parte alle 17 per Francoforte,
ove ci trasferiremo sul volo per Hong Kong.
Come già accennato il volo ed il servizio mi hanno fatto rimpiangere
la varie compagnie come Cathay Pacific, Philippines airline, Singapore
airline e Thai. Purtroppo la scelta di un volo super- scontato ed i biglietti
acquistati ben sei mesi prima hanno portato ad esperienze negative. Pensate
che, pur avendo prenotato il volo ben sei mesi in anticipo, Lufthansa
ha avuto il coraggio di assegnarci tre posti a sedere diversi per un viaggio
della durata di ben 12 ore; per non parlare del mediocre servizio.
Domenica 18 dicembre 2005
L'arrivo ad Hong Kong avviene alle 11 ora locale. Svolti il check out
ed il recupero dei bagagli, all'aereoporto acquistiamo l'Octopus card,
biglietto ricaricabile utilizzabile sulle cinque linee della metropolitana
di HKG, sui traghetti, sugli autobus e sulla AEL (Airport train Espress)
- il treno ad alta velocità che dall'aereoporto sull'isola di Landau
collega HKG e la penisola di Kawloon-.
Con il treno ad alta velocit` raggiungiamo il Nobel Hostel hotel a HKG;
trascorreremo il 20 periodo di permanenza al Langham Hotel di Kawloon.
Il Noble hostel h uno dei più vivi della città, situato
nel quartiere Central, nel pieno di Causeway Bay, una delle più
belle zone di negozi e ristoranti.
Il Noble hostel non è eccellente, ma abbastanza buono dato il prezzo
di HK$ 450 a notte a persona (pari a circa 50 Euro). Sistematici in Hotel,
alla sera usciamo a passeggio per le vie principali di Causeway Bay. I
negozi sono illuminati a festa e all'interno la musica natalizia la fa
da padrona. Le luminarie dei grattacieli richiamano le Winter festivity,
agli angoli alcuni presepi fanno bella mostra; pare quasi che il Natale
sia più sentito in Cina che in Europa!
Si comincia la ricerca di negozi con offerte convenienti e poi a tarda
sera ci infiliamo in un ristorantino che propone specialità di
frutti di mare.
Lunedl 19 dicembre 2005
Giornata passata a Kowloon, spostandoci con il traghetto "Star Ferry"
che unisce l'isola di HKG, a partire da Central, a Tsim Sha Tsui ed a
Kowloon.
Partiamo da Central. Il tragitto si dimostra interessantissimo: la vista
dell'Isola di HKG dal largo ed particolare all'imbrunire è fantastica.
Si intravede il susseguirsi dell'accensione delle illuminazioni dei grattacieli,
nel tragitto si incrociano altri traghetti, aliscafi, giunche e ristoranti
galleggianti.
Giunti a Tsim Sha Tsui, la vista della Clock Tower -torre sopravvissuta
alle demolizioni apportate negli anni per far spazio ai moderni grattacieli-
ci ricorda le origini inglesi di HKG.
Orientarci èabbastanza facile, dato che la costa, lungo la quale
sorgono alcuni musei e anche lo Space center, fronteggia l'isola di HKG.
Subito ci inoltriamo in Salisbury Road, dove si trovano l'Hotel YMCA -nel
quale alloggiammo 12 anni fa- ed il famoso Peninsula Hotel.
Percorriamo Nathan Road, vivacissima zona turistica, sia di giorno sia
di notte, piena di negozi Hi Tech, sartorie su misura per uomo e donna
(a prezzi modici), alberghi e ristoranti.
Pranziamo al Peninsula Hotel, nella famosa Lobby, Il pranzo è eccezionale
ed accompagnato dal sottofondo musicale dell'orchestra di quattro fiati,
che suona melodie natalizie.
Nel pomeriggio completiamo la visita di Salisbury Road per poi proseguire
verso il porticciolo di Kowloon Public Pier, dove prenotiamo il tour notturno
della baia di HKG con cena al villaggio di Lei Yue Mun.
La partenza è alle 6,30 ed il tour dura circa 4 ore. La vista della
baia si rivela fantastica: spiccano illuminati i grattacieli della Bank
of China, dell'Excange Square, della HKG & Shanghai Bank, dell'International
Centre, di Central Plaza e tanti altri.
Faciamo sosta al villaggio di Lei Yue Mun, situato nella parte orientale
della baia di HKG, ancora carico di tradizioni cinesi e considerato un
paradiso per gli amanti dei frutti di mare.
Dominano le scene tradizionali dei clienti che scelgono i vari pesci e
frutti di mare dalle apposite vasche; essi vengono cucinati all'istante.
Ceniamo in compagnia di alcune famiglie di australiani, inglesi e americani.
Ci si sbizzarisce nell'assaggio di vari piatti a base di pesce e frutti
di mare; non manca l'aragosta veramente deliziosa.
Dopo cena si continua il tour. Al passaggio da Central facciamo attraccare
e prendiamo la metro per Causaway Bay per poi raggiungere a piedi, poche
centinaia di metri più avanti, Patersson street dove si trova il
Nobel Hostel Hotel.
Martedl 20 dicembre 2005
La programmata visita al Peak inizia con il trasferimento dall'hotel al
capolinea del Peak tram, da dove avviene la partenza per il Victoria Peak,
(alt. circa 700 msl) zona residenziale oggi di magnati cinesi, ma una
volta dei ricchi coloniali. Un trenino a cremagliera con un cavo di sicurezza
si inerpica sulla collina per circa 10 minuti.
Il Peak tram ferma presso la Peak Tower, a forma di "wok". Qui
ci sono negozi, centri commerciali, bar, ristoranti e sale di divertimento.
La salita ripidissima, l'aria fresca e tranquilla, la lontananza dalle
congestionate vie del centro e soprattutto la vista mozzafiato della città
di HKG e del porto sottostanti.
Ci fermiamo per il pranzo nello storico Peak Lookout, locale tradizionale
con splendida terrazza che si affaccia sulla città.
Si rientra a Central per proseguire verso la parte meridionale dell'isola
di HKG ove sorgono le cittadine di Aberdeen e Stanley, con la famosa spiaggia
di Repulse Bay.
Aberdeen è un piccolo porto nel quale qualche abitante vive su
sampan, barconi e giunche ancorate.
Alcune donne ci invitano a fare un giro in sampan. Non possiamo rifiutare
e veniamo affiancati da ristoranti galleggianti che offrono pesce fresco
cotto al momento.
Concludiamo la giornata con una breve visita al quartiere di Wan Chai,
conosciuto in tutto il mondo per il famoso personaggio letterario di HKG,
SUSY WONG, la prostituta protagonista del romanzo "Il mondo di Susy
Wong".
Il quartiere, che negli anni 70 era a luci rosse e frequentato da militari
USA in congedo durante la guerra del Vietnam, oggi ha ancora molti localini
a luci rosse, ma non mancano negozi, mercatini di vari prodotti, bar e
ristoranti. Ceniamo infatti in un bel locale particolarmente affollato
che offre varie specialità di pesce.
Mercoledl 21 dicembre 2005
Questa giornata viene dedicata alla visita della città di Macau,
colonia portoghese passata pacificamente alla Cina nel 1999, due anni
dopo il passaggio di HKG.
Macau èa ovest di HKG e dista circa 70 km; rispetto a HKG èun
nano economico e nell'aspetto richiama le città del mediterraneo.
Partiamo da Tsim Sha Tsui alla volta di Kowloon con il velocissimo aliscafo
che, attraversando il mare della Cina meridionale e l'estuario del fiume
Pearl, ci porterà a Macau in 50 minuti.
A Macau si prosegue per un'escursione in turbojet ferry.
Grazie ad un lungo periodo coloniale portoghese, a Macau vi sono moltissimi
edifici storici, piazze, palme e ristoranti portoghesi. E' insomma molto
diversa da HKG e soprattutto si denota l'aspetto mediterraneo anche se
la città è in fermento per la costruzione di grattacieli,
strade, ferrovie.
Il porto è frenetico: arrivi da HKG, da Guangzhou ecc.
Molti approfittano delle leggi permissive sul gioco d'azzardo per frequentare
le tante case da gioco che fanno di Macau un enorme casinò.
Visitiamo il Museum of Macau, le rovine della chiesa di S. Paul, il tempio
di A-Ma e la Macau Tower, la Fortaleza do Monte dai cui vecchi bastioni
si gode una splendida vista della città.
Pranziamo in un ristorante rotante portoghese a 200 mt di altezza nella
Macau Tower. Terminiamo con una visita ad un casinò, più
che altro ad ammirare i cinesi fanatici del gioco d'azzardo provenienti
da HKG e dall'entroterra cinese.
Ci sarebbe ancora molto da visitare -sarebbero necessari almeno 3-4 giorni,
ma noi purtroppo dobbiamo rientrare a HKG.
Giovedl 22 dicembre 2005
Di buon mattino si esce per un'ultima carrellata delle vie di Causeway
Bay, una visita nei grandi empori giapponesi di Sogo, risalendo poi Paterson
Street con le sue boutique ed i negozi chic. In ultimo ci dirigiamo al
complesso di Times Square, composto di due grattacieli all'esterno dei
quali vi è un enorme schermo che proietta notiziari, pubblicità,
ecc. All'interno dei negozi infiniti si trova di tutto: tutte le grandi
firme di moda italiana e non, l'elettronica, i telefonini, i computers,
supermercati; bar e ristoranti si trovano ad ogni piano.
Il complesso è vestito a festa con luminarie natalizie e la continua
musica dei Xmas carols. Nel pomeriggio inoltrato lasciamo l'hotel per
dirigerci all'aereoporto, sempre utilizzando AEL Airport Espress Line,
il treno ad alta velocità.
Alle 18,30 partenza per Manila (Filippine) con Philippines Airline: servizio
impeccabile, cordialià` e cena deliziosa con vino italiano incluso.
Arrivati all aeroporto di Manila alle 20,30, troviamo il pulmino del Bayview
Park Hotel ad attenderci per condurci all'hotel, attraversando il congestionato
traffico della Metropoli di Manila, città di 12milioni di abitanti.
L'Hotel si trova nella baia di Manila di fronte all'ambasciata USA; la
stanza è al 120° piano con vista della baia e del porto.
Venerdl 23 dicembre 2005
Elisa (sorella di Annabella) e la sua famiglia, sono già arrivati
dagli USA da qualche giorno e come accordato ci attendono a Manila per
poi procedere assieme per l'isola di Mindoro.
Si programma la visita di Manila, città capitale delle Filippine,
nazione composta da più di 7000 isole.
Si parte per visitare il famoso "Intramuro" che non èaltro
che la vecchia città medievale racchiusa appunto da mura vecchie
di 400 anni. Era la fortezza e residenza del governatore spagnolo dal
160 al 190 secolo. Visitiamo all'interno la Puerta Real e il Baluarte
de San Diego e naturalmente il Fort Santiago con la famosa camera delle
torture.
Al centro dell'Intramuros vi èla Cattedrale, chiesa di San Augustin
completata nel 1606.
Visitiamo poi il Barrio San Luis, lungo la Juan Luna Street, ove ammiriamo
le tipiche case coloniali dovutamente ristrutturate: Casa Manila, Casa
Urdaneta, Casa Blanca, Los Hidalgos e El Hogar Filippino. Poi facciamo
una puntata al Rizal Park ed attraversando il Pasig River visitiamo Chinatown.
Una visita al quartiere di Quiapo è d'obbligo. E' il quartiere
al centro di Manila ed ha tantissimi negozietti nei quali acquistiamo
alcuni oggetti tipici e dei Barong (camicie ricamate a mano).
Pranziamo in un locale alquanto anonimo al centro della città;
poi si riparte verso il quartiere residenziale Ermita, sede degli alberghi
migliori. Si giunge così al Roxas Boulevard, nell' area della baia
di Manila dove èil nostro hotel.
Roxas Boulevard scorre lungo il mare ed èuna delle più belle
vie di Manila. Qui sorgono i grattacieli dei migliori alberghi, delle
ambasciate, di alcuni ministeri e sono in costruzione quelli del Senato,
di Centri culturali, dello Yacht club ecc.
Da questa via, sul mare si ammira un fantastico e famoso tramonto.
Alla sera ci ritroviamo nel famoso ristorante "The Aristocrat"
-sempre in Roxas Blv- che offre cucina filippina ed uno spettacolo di
danze tradizionali.
Dopo cena si passeggia sul lungomare illuminato per le feste natalizie.
Varie orchestrine intrattengono ed allietando i passanti e gli ospiti
dei ristoranti. I colori, i profumi e la vista della baia sono indimenticabili.
Sabato 24 dicembre 2005
Di buon mattino lasciamo l'hotel in pulmino per raggiungere il traghetto
e poi proseguire fino a Sta Rita (Pinamalayan), il paese di mia moglie.
Da Manila si procede per il porto di Batangas dal quale partono i collegamenti
RoRo e le navi per l'isola di Mindoro e in particolare per Puerto Galera
e per la capitale Calapan.
Si parte in traghetto per il porto di Calapan con al seguito il pulmino;
due ore di navigazione e si arriva.
Sbarchiamo a Calapan sull'isola di Mindoro, la quinta delle Filippine
per grandezza.
Da Calapan, proseguendo per Pinamalayan che dista circa 100 km, a metà
strada si incontra il lago Naujan sul quale si affacciano le cità`
di Naujan, Pola e Victoria.
Nella zona del lago vi sono delle riserve di "birdwatcher's"
(osservatori di uccelli) e sulle sponde del lago vive un coccodrillo caratteristico
di questa zona.
Verso le 17,00 si arriva a S.ta Rita il quartiere di Pinamalayan nel quale
risiede la mamma di Annabella. All'arrivo, la mamma ènel cortile
ad attenderci circondata da uno stuolo di parenti. Immaginate l'emozione!
Dopo esserci rifocillati, tutti i parenti chiedono e danno notizie degli
ultimi avvenimenti e si giunge così al cenone di Natale in famiglia
facendo le ore piccole.
Domenica 25 dicembre 2005
Il giorno di Natale si inizia con una ricca colazione e ci si dirige alla
chiesa parrocchiale di San Augustin, ove la madre di Annabella, che fa
parte di una congregazione, èuna fedele.
Il parroco ci accoglie con calore; tutti i parenti e noi saremo almeno
una trentina.
La parrocchia, oltre che la chiesa, comprende un'ala dedicata alle scuole
elementari e secondarie ed è diretta dai Gesuiti installatisi nelle
Filippine dall'inizio del 600. Il popolo filippino è cattolico
al 90% e sono praticanti e ferventi cristiani.
La messa dura quasi un'ora e mezza ed è praticata parte in latino
e parte in Tagalog. accompagnata da un pianoforte e da un coro.
Il prete officiante è attorniato da almeno 12 chierichetti e da
alcuni rappresentanti di varie congregazioni.
La messa con tanta celebrità mi ricorda i tempi andati: negli anni
"50 e 60" anche da noi si celebrava con tanti assistenti e tanta
solennità.
Usciti dalla chiesa ci dirigiamo a casa con i famosi "tricicle".
Passando per il centro di Pinamalayan scopro il mercato e non posso fare
a meno di visitarlo: bancarelle piene di frutta tropicale, verdure, vestiario,
giocattoli, spezie. In particolare mi fermo al mercato del pesce tutto
pescato nella notte precedente: fanno bella mostra tonni di varie dimensioni,
sgombri, cernie, qualche sogliola, gamberoni ecc che a pranzo si riveleranno
deliziosi. Acquisto un pò di tutto.
Rientro a casa di mia suocera e trovo un sovraffollamento di parenti;
circa una quarantina fa zii, cugini vari ecc. Si pranza con un ricco buffet,
gli abbracci e baci si sprecano come lacrime di gioia e tanta felicità
nel ritrovarsi.
Poi nel pomeriggio i bimbi del quartiere vengono a gruppetti cantando
delle canzoni natalizie nella speranza di rimediare qualche spicciolo
in regalo. Sono scene dei tempi della mia giovinezza sepolte nella mia
memoria, di quando ancora si usava fare gli auguri cosl semplicemente
e con sincerità infantile.
L'aria festosa volata via, nel pomeriggio inoltrato mi congedo unitamente
ai miei cognati Celso e Doyeto.
Giorgio ed alcuni suoi cugini si uniscono a noi e si parte in "tricicle"
(moto on sidecar coperto) per il vicino paese di Gloria, per assistere
ai combattimenti tra galli, attività qui molto popolare.
Si giunge nell'arena affollatissima. I combattimenti sono già iniziati
e si susseguono, il pubblico scommette ed incita il gallo preferito.
Assistiamo a ben cinque combattimenti; i miei cognati scommettono e perdono,
lo spettacolo coinvolge anche se cruento, i galli sono ben addestrati
e ben allenati. Allacciato alla zampa sinistra hanno uno sperone di acciaio
ben affilato; il combattimento dura solo qualche minuto e spesso finisce
tragicamente per entrambi i galli.
Ho osservato che dietro questo "sport" esiste un grande giro
economico, al di là delle scommesse.
Sono commercializzati e sponsorizzati dalla televisione diversi prodotti
alimentari per rinvigorire i galli, prodotti di bellezza come gli shampoo
per presentare il gallo con le penne lucenti e rigogliose.
Alla sera telefono a casa in Italia per gli auguri di Natale alla mamma
ed a tutta la famiglia.
Lunedl 26 dicembre 2005
Finalmente si và al mare! Sull'isola di Mindoro esistono centinaia
di spiagge favolose. Ad iniziare da Puerto Galera fino a Roxas, i vari
Resort offrono oltre alla spiaggia dei bungalow, servizio bar e ristorante
ecc.
Ci rechiamo in una spiaggia vicino a Sta Rita , al "Magdalena Resort";
ci sistemiamo in un bungalow e, mentre le due domestiche di mia suocera
accendono i fuochi della griglia e iniziano i preparativi per il pranzo,
io mi tuffo subito in mare nell'acqua tiepida, cristallina ed invitante.
Non uscirò più fino all'ora di pranzo.
Il tempo scorre veloce tra una nuotatina ed una puntatina alla griglia
ove fanno mostra le costine di maiale arrostite, i vari frutti di mare
ed alcuni pesci, il tutto innaffiato con l'ottima birra locale "San
Minguel".
Nel Resort vi èun locale con un vecchio jukebox che fa anche da
Karaoke. E' molto in voga qui nelle Filippine di questi tempi ed Annabella
con i fratelli si cimenta a cantare vecchie melodie.
Nel pomeriggio noleggio un Sampan (barca locale) e facciamo alcune escursioni
nelle vicine isole, alcune delle quali sono deserte, ricche di vegetazione
e con spiagge da sogno. Sull'isola di Sibali sorgono alcuni villaggi di
pescatori nei quali gli abitanti, persone semplici, ci accolgono festosi
e sempre con il sorriso.
Ci offrono del pesce fresco che provvediamo a cucinare su di una rudimentale
griglia e che risulta una squisitezza dai sapori da noi ormai dimenticati.
Medito che in un prossimo futuro, raggiunta la pensione, merita proprio
passare da queste parti la stagione invernale per almeno 4 mesi all'anno.
Alla sera, dopo aver ammirato un altro tramonto mozzafiato sul mare, si
rientra a casa esausti ma felici, la nonna di Giorgio ci fa trovare per
cena una sorpresa: spaghetti al dente con grana!
Martedl 27 dicembre 2005
Dal Canada arriva il fratello minore di Annabella con la moglie Tessy
e i due figlioli; è un'altra occasione per festeggiare con musica,
un continuo mangiare di piatti prelibati, la solita ottima birra San Minguel,
rinomata in tutto l'estremo oriente.
Nel proseguio iniziano i preparativi per la riunione di tutta la famiglia
inclusi gli zii ed i cugini che giungeranno da tutte le località
dei dintorni e da qualche isola vicina.
Fervono i lavori per il montaggio di una tensostruttura nel cortile di
casa da parte di una ditta specializzata, non manca il solito jukebox
e si approntano le griglie, i tavoli e le sedie, il banco per il buffet,
i girarrosto per la cottura delle "porchette" (o meglio il piatto
forte qui nelle Filippine chiamano "Licion", molto simile alla
nostra porchetta).
Al mercato gli acquisti sono frenetici: frutta e verdure in quantità,
decine di polli, pesce e frutti di mare e chi più ne ha ne metta.
Mentre si procede con gli acquisti, mi diverto ad osservare e filmare
varie situazioni del mercato ed il traffico del centro con centinaia di
"Tricicle" rumorosi. Sosto anche in un Internet cafè
e ne approfitto per leggere la posta elettronica ed inviarla.
Alla sera Annabella ed i fratelli si riuniscono con la madre, per discutere
i dettagli delle loro proprietà ed il futuro. Quale miglior occasione
dato che ci si ritrova tutti assieme dopo tanti anni!
Mercoledl 28 dicembre 2005
Il gran giorno è arrivato; la mega riunione è programmata
per oggi. Si inizia con la Santa Messa che viene celebrata alle 06.00
del mattino; è una messa particolare, indetta appositamente per
la benedizione di tutta la famiglia.
La messa viene celebrata con canti dei cori, nella stessa chiesa di San
Augustin, al cui interno svolazzano alcuni uccellini che paiono di casa
e danno un senso di pace.
La cerimonia risulta essere sempre commovente e richiama a sentimenti
da noi dimenticati. Il parroco ci fa onore richiedendo al sottoscritto
di portare all'altare il contenitore con le Ostie ed a mia moglie il calice
per il vino da consacrare.
Finita la Messa ci si unisce al parroco che vuole conoscerci e ci invita
a ripetere più spesso queste riunioni famigliari ed a mantenere
le sane tradizioni cristiane.
Concludiamo con molte fotografie di rito e ci dirigiamo verso casa.
Dopo una ricca colazione, gironzolo nel cortile dove fervono gli ultimi
preparativi; le cucine sono in pieno ritmo, le griglie ed i girarrosti
fanno il loro dovere, si comincia a sentire un certo profumino invitante.
Più tardi cominciano ad arrivare alcuni parenti ed il coro con
le danzatrici in costume, si dà inizio alle musiche e praticamente
iniziano i festeggiamenti.
All'ora di pranzo è un continuo via e vai di parenti: ne saranno
passati un centinaio! Poi, come prestabilito, fanno accomodare noi provenienti
dall'estero (Annabella dall'Italia, Elisa dagli USA e Doyeto dal Canada
con le nostre famiglie assieme alla madre) su un palchetto.
Al suono della musica tradizionale partono le danzatrici in costume che
ballando con movenze simili a quelle delle danze Hawaiane, spandendo petali
di fiori e cingendoci il collo con una corona di fiori, in segno di benvenuto.
Le danze procedono e si protraggono; si dà inizio al pranzo dirigendoci
verso il ricco buffet ove troneggiano le porchette, non mancano i dolci
ed una macchinetta sforna gelati per la gioia dei bambini.
Dopo aver pranzato e ballato, Elisa, la sorella, inizia le presentazioni
dei vari parenti. Spesso si fa fatica a riconoscerne alcuni, perchè
di tempo ne è passato parecchio.
Completata la lunga presentazione del parentado, riprendono le musiche
e si fa ancora qualche puntata al buffet.
Qualcuno si cimenta con il Karaoke, compreso il capo della polizia (cugino
di Annabella) che canta una bella canzone in Tagalog riscuotendo l'applauso
di noi tutti.
All' esterno, sulla strada, noto alcuni membri della Tribù dei
MANGYANS, nome generico di circa il 10% della popolazione totale di Mindoro
e composta da circa 8 tribù. Per la precisione i TADYAWAN MANGYANS
vivono nella zona del lago Naujan e nelle vicinanze dei paesi di Victoria,
Socorro, Pola, Gloria, Pinamalayan e Bansud, seppure siano principalmente
originari dalle falde del monte Halcon, il 40° per altezza nelle Filippine
(alto 2586 m).
A pomeriggio inoltrato propongo a Giorgio ed i suoi cugini di svincolarci
per recarci in spiaggia al mare; accettano con entusiasmo, così
ci congediamo lasciando tutti alle prese con le danze e le libagioni.
Chiamo 4 Tricicle, che qui funzionano da taxi, e ci facciamo trasportare
alla spiaggia (un percorso di circa 5 km in tricicle costa 0,20 Euro a
persona).
Un'ora circa di navigazione e si arriva. Passeggiamo sulla spiaggia semideserta
ed alcuni pescatori, con molta riservatezza, ci propongono del corallo.
Declino l'offerta, data l'impossibilit` di portarlo via ed in rispetto
alla natura.
Si rientra verso sera. All'orizzonte il tramonto sul mare accompagna un'ultima
nuotata prima di tornare a casa.
Dopo cena ci rechiamo in paese, dove assistiamo in una piazza del centro
ad un concerto musicale.
Giovedl 29 dicembre 2005
Ultimo giorno di permanenza nell'isola di Mindoro.
Si parte al mattino per far visita ad alcuni cugini di Annabella che risiedono
a circa 55 km da S.ta Rita e precisamente a Kinbunan, un paese di pescatori
in riva al mare.
All'arrivo troviamo tutti i cugini e parenti ad attenderci e dopo i convenevoli
ci invitano ad una tavolata allestita appositamente. Su di essa spiccano
tanti piatti colmi di pollo arrosto, la solita porchetta, l'immancabile
riso, la frutta e verdura. Nel centro troneggia un grosso tonno di forse
una decina di kg, pescato nella notte, cotto alla brace e speziato a dovere,
contornato da tanti altri pesci e frutti di mare.
Non mi faccio ripetere l'invito e mi butto sul pesce apprezzandone il
gusto genuino, poi decido di allontanarmi verso la spiaggia per non esagerare.
Passiamo alcune ore in spiaggia, in particolare io ed i ragazzi, mentre
Annabella, la madre ed i parenti sono riuniti a raccontarsi, rimembrare
e forse a programmare la prossima visita.
Nel pomeriggio un cugino di Annabella ci invita in una piantagione di
noci di cocco lì vicino, poi con fare preciso coglie alcune noci,
le taglia e ci offre da mangiare e da bere il frutto ed il suo delizioso
succo.
Ogni tanto dai bungalow sulla spiaggia ci invitano a mangiare: è
un continuo mangiare e bere!
A sera ci accomiatiamo da tutti i parenti del paese e si fa ritorno a
S.ta Rita.
La tristezza mi assale: domani si partirà per Manila e poi per
Hong-Kong dove trascorreremo il capodanno.
Non posso fare a meno di essere commosso ricordando i bei giorni passati
sull'isola di Mindoro e le altre isolette vicine, ma soprattutto per la
genuina e sincera accoglienza ed ospitalità, non solo dei parenti
ma della gente tutta, sempre con il sorriso e la disponibilità
che noi poveri stressati abbiamo dimenticato.
Venerdl 30 dicembre 2005
Si parte da S.ta Rita alle 04,00 con il solito pulmino, assieme a mio
cognato Goyeto e la famiglia, per il porto di Calapan dove prenderemo
l'aliscafo per il porto di Batangas sull'isola di Luzon. Da lìproseguiremo.
Dopo un'ora circa di navigazione arriviamo a Batangas, ma invece di continuare
per Manila il fratello Goieto e la mogli Tessy ci invitano al paese di
Tagy Tay sul lago Taal ove emerge il vulcano Taal che risulta essere il
più piccolo vulcano attivo del mondo.
La famiglia di Tessy è appunto originaria di Tagay Tay e tutt'ora
i genitori ed il fratello risiedono là.
Mentre Tessy raggiunge la famiglia in paese, noi procediamo per il lago
di Taal per ammirare il vulcano.
Si sale per alcune centinaia di metri, l'aria si fa più fresca
e il panorama risulta essere fantastico.
Per pranzo ci fermiamo in un ristorante con una terrazza che, affacciata
sul lago, mostra il panorama del vulcano Taal.
Nel pomeriggio raggiungiamo Tagay Tay per i saluti e ci accomiatiamo dal
fratello e della famiglia.
Con il pulmino ci dirigiamo verso Manila.
Attraversiamo Cavite che èuna città nel sobborgo di Manila
e congestionata come quest'ultima e piena di Jeepney, jeepponi superdecorati
che fungono da trasporto pubblico, vanno a gasolio e sono fortemente inquinanti-.
Attraversiamo Manila proprio nell'ora di punta e penso allo stress di
quelli che ogni giorno subiscono questo traffico e questo inquinamento.
Si arriva finalmente in Roxas Blv al nostro Bayview Hotel e si gode della
bella vista della baia di Manila e del suo porto.
Alla sera usciamo a cena sempre percorrendo Roxas Blv, curiosando tra
le varie bancarelle e negozi, nell'attesa di scegliere un locale caratteristico
per la cena.
Ci fermiamo attirati dai profumi di spezie in un ristorante di cucina
tipica filippina, dove gustiamo vari piatti deliziosi a base di riso,
maiale e soprattutto una luculliana abbuffata di pesce e frutti di mare
ccompagnata da verdure e frutta tropicale.
Dopo cena si passeggia sul lungomare di Roxas Blv ammirando la baia e
le navi illuminate in rada, le varie bancarelle di cibarie e oggetti tipici
per i turisti, i ristoranti all'aperto con le orchestrine che allietano
i commessali. Il passeggiare, soprattutto di filippini, è intenso;
si sente l'aria delle festività con i suoi preparativi in corso
per la fine dell'anno.
Verso le 23,00 con nostra grande sorpresa, la gente sul lungomare comincia
ad aumentare e si crea un'enorme folla, in un crescendo di musica. Dopo
qualche minuto scopriamo il motivo dell'assembramento:
in rada vi sono una decina di navi che, illuminate. cominciano a sparare
fuochi d'artificio.
Il cielo stellato si illumina dei botti colorati ed immediatamente da
terra si risponde con altrettanti fuochi artificiali.
Lo spettacolo pirotecnico ci sorprende anche per la durata -circa 40 minuti-
e per la spettacolarità dei fuochi. La spiaggia è affollatissima
ed ad ogni botto la folla risponde con un "OOOOOHHHH!!!" di
stupore e con un applauso.
Restiamo sorpresi dal suggestivo spettacolo, ma purtroppo dobbiamo salutare
Manila e le Filippine; domani si parte per Hong Kong.
Mi riprometto, comunque, che sia solo un arrivederci e a molto presto.
Sabato 31 dicembre 2005
Partenza per Hong Kong. Si arrivo nel pomeriggio all'aereoporto internazionale
e la limousine del Langham Hotel è lì ad attenderci. Copriamo
il lungo percorso per Kowloon, attraversando il maestoso e spettacolare
ponte Tsing Ma che fa da collegamento per il nuovo aeroporto di HKG. E'
il ponte sospeso più lungo al mondo e trasporta sia automezzi sia
il treno ad alta velocità.
All'hotel, con nostra sorpresa, è tutto occupato. La prenotazione
viene però onorata dalla direzione
dell'hotel: ci alloggiano in una Suite dell'albergo al prezzo della stanza,
con nostra grande gioia.
Alla sera, dopo esserci rifocillati, scendiamo nella lounge dell'albergo,
dove abbiamo i posti prenotati per il festeggiamento del capodanno.
La sala hè addobbata a festa. E' in funzione un bar ed una zona
ristoro con leccornie varie e bottiglie di champagne, mentre l'orchestra,
formata da due belle cantanti e quattro strumentisti filippini, diffonde
una dolce musica.
Insomma, ci approntiamo a festeggiare l'anno nuovo nei migliori dei modi.
Un piccolo inconveniente è il fatto che Giorgio è leggermente
indisposto: forse il cibo gli ha causato un leggero mal di pancia.
Scocca la mezzanotte, la sala gremita festeggia; ci uniamo ai balli e
si trasmettono gli auguri per il prossimo 2006.
All'esterno dell' Hotel vi è una folla immensa che festeggia con
degli "ola!!" Usciamo all'esterno e ci uniamo alla folla che
è concentrata soprattutto in riva al mare, giustamente ad assistere
al lungo spettacolo pirotecnico sullo sfondo della baia di HKG dalla quale
partono i botti e le luminarie colorate che creano disegni fantastici
sul cielo stellato.
Alcune navi, alcuni barconi, qualche sampan rispondono dal mare e lo spettacolo
risulta essere magnifico.
La gente, soprattutto cinesi, inneggia al nuovo anno, mentre la polizia
vigila sulla folla.
All'improvviso si ode un suono che proviene da una via laterale tra i
grattacieli; lo seguiamo e ci pare di cornamuse. Arriviamo in uno spiazzo
dove una folla fa capannello attorno ai suonatori di cornamusa.
Appena riesco ad avvicinarmi, noto che l'orchestrina è composta
da cinque elementi con tamburi e zampogne, vestiti di tutto punto da scozzesi,
con il suggestivo gonnellino; però sono cinesi.
In un attimo di pausa faccio alcune foto con loro che orgogliosamente
mi svelano che sono conosciutissimi per il mondo e sono arrivati secondi
in un contesto per questo tipo di musica.
Dopo aver ancora ascoltato le loro zampogne suonare alcune melodie natalizie,
ci avviamo verso l' hotel dove continuano i festeggiamenti.
Domenica 1 gennaio 2006
Capodanno: mentalmente ci si prepara a terminare questo fantastico viaggio.
Si esce ancora per Nathan Road e le vie limitrofe per gli ultimi acquisti,
ci si ferma a pranzare al famoso Peninsula Hotel, si visitano il Museo
spaziale ed al parco di Kowloon.
Alla sera facciamo una passeggiata a Temple Street dove c'è un
mercato notturno con mille occasioni di divertimento: orologi, vestiario,
souvenir, tutto a buon mercato. Assistiamo ad alcuni spettacoli di opera
cinese.
Ogni tanto ci fermiamo alle bancarelle con ottime specialità di
mare da mangiare.
Una puntatina la facciamo anche in Tung Choi Street dove si trova il "mercato
delle signore" con bancarelle colme di giocattoli, gioielli, borse,
vestiti, qualcosa in giada, ecc a buon mercato.
Lunedl 2 gennaio 2006
In mattinata fervono i preparativi per il rientro: si preparano le valigie,
si percorre il tragitto dall'hotel all'aereoporto di HKG in limousine
dell'hotel, si fa il solito check-in e si parte per Francoforte per proseguire
poi per Milano.
Questo vuole essere un piccolo resoconto di un fantastico viaggio. Non
è facile riassumere 16 giorni di vacanza sparsi tra Hong-Kong,
Manila, Isola di Mindoro, Marenduchi, Conception ed altre isolette minori
delle Filippine.
Le metropoli quale Hong-Kong e Shanghai sono impressionanti; visitate
dodici anni prima sono per me irriconoscibili, talmente è avanzato
lo sviluppo, sono sorti nuovi grattacieli, nuove autostrade e ferrovie.
Impressionante l'efficienza di tutti i servizi e lo sviluppo galoppante.
Il futuro del mondo pare proprio essere l'area del Oceano Pacifico.
La soddisfazione maggiore l'ho avuta comunque nelle Filippine, al di là
della calorosa accoglienza dei parenti ed i festeggiamenti., le visite
effettuate alle varie isole, alcune semideserte, lasciano stupefatti per
i panorami quasi irreali.
Il rapporto umano con i pescatori, ospitali e sempre disponibili e sorridenti;
le spiagge e baie di sabbia finissima bianca o scura; le varie escursioni
in barca circondati da un paesaggio bellissimo, connubio tra natura da
sogno a terraferma, palmeti e mangrovie ed il mare trasparente dai colori
che variano dall'azzurro al turchese; le tipiche abitazioni dei pescatori,
i bambini che si tuffano in mare con naturalezza, tutte sensazioni incredibili.
Per concludere, un'ultima sensazione che ho avuto: come tutti gli orientali.
anche i filippini hanno il dono del sorriso, sorridono sempre, sono pieni
di gioia di vivere e pieni di umanità e ciò mi affascina
quando penso che noi perdiamo la calma per ogni piccolezza e soprattutto
siamo egoisti e pensiamo solo a noi stessi. Siamo dei poveri stressati.
In quei luoghi la famiglia ha ancora un senso e l'attaccamento ad essa
è importantissimo, cosa che da noi si è quasi persa.
Un paese meraviglioso ove esistono zone incontaminate, abitate da tribù
interessanti e con culture antiche e isole da incanto. Le ho lasciate
con dispiacere ripromettendomi di rivisitarlo più a lungo fra qualche
anno, quando avrò il tempo per poterlo fare.
Riflessione...
La persona che parte per un viaggio, non è la stessa persona che
torna...
è viaggiando che si trova la saggezza.
Lorenzo ODINO
Provincia di ORIENTAL MINDORO e le tribù MANGIANS L'Isola di Mindoro
h la quarta isola delle Filippine per superficie ed èdivisa in
due province:
Oriental Mindoro e Occidental Mindoro.
Il mio interesse èdedicato unicamente alla Oriental Mindoro che
ho ripetutamente visitato.
SCHEDA STORICA
All'inizio del 170 secolo, l'isola di Mindoro venne separata dalla provincia
di Batangas e Puerto Galera ne divenne capitale.
Nel 1837 la capitale fu trasferita a Calapan (porto principale) e rimase
capitale fino al 13 giugno 1950, quando l'isola venne divisa in due province
(occidentale ed orientale) e Calapan rimase capitale della parte orientale.
Anche l'isola di Maestro de Campo, a est di Pinamalayan, faceva parte
di Oriental Mindoro prima di passare alla provincia di Romblon.
La maggior attività economica hè l'agricoltura i cui principali
prodotti sono il riso, la noce di cocco, il mais, le arance ed altri frutti.
L'allevamento di bestiame è importante. Si allevano pollame, maiali
e bovini, la pesca è lucrativa ed abbondante; vi sono circa 14
cittadine sul mare dedicate alla pesca ed il mare è ricco di pesce
di ogni genere.
La provincia di Oriental Mindoro è inoltre ricca di minerali quali
oro nei fiumi di Baco e Bongabon e carbone a nordest del monte Halcon.
Vi sono inoltre interessanti depositi di marmo.
IL TERRITORIO
La provincia di Oriental Mindoro varia topograficamente, fra le montagne
svetta il monte Halcon (mt. 2586) al confine con Occidental Mindoro. Il
bel lago Naujan si trova nella parte nord della provincia.
Le pianure si estendono a Nord da Baco, Calapan, Naujan e Victoria, al
centro da Pinamalayan a Bongabong ed al sud da Roxas fino a Mansalay.
Il clima èsplendido, non èmai secco e le piogge non sono
torrenziali. Purtroppo la parte a Sud èsoggetta ai monsoni e di
conseguenza ai tifoni.
LA POPOLAZIONE
La lingua predominante è il Tagalog, ma vi sono altri dialetti
quali il Ilocano, il Cebuano ed i vari dialetti della Tribù dei
Mangyans, Arayan, Buhid, Hanunuo e Tadyawan.
I Mangyans erano i primi abitanti dell'isola di Mindoro ed attualmente
circa 50.000 di loro vivono ad Oriental Mindoro.
Il nome Mangyan è generico e raggruppa diverse tribù che
risiedono sui monti o sulle pendici dei vari monti.
Ad esempio la triby Iraya vive a Nord dei paesi di Baco e Mamburao nella
parte Occidentale di Mindoro: essa è ormai stanziale, dedita all'agricoltura
e molto conosciuta per i cesti elaborati.
La tribù dei Alangan vive nella zona del monte Halcon tra gli Iraya
e i Batanga a Sud: l'area di Paitan è dichiarata riserva tribale.
Fra Batanga o Taobuid, gruppo etnico di origine Malay, sia donne che uomini
vestono con ampie gonne.
Infine gli Hununuo, che si considerano gli unici e "veri" Mangyans
e sono localizzati a Sud delle cittadine di Bangabong e san Jose, precisamente
nella Occidental Mindoro, usano una scrittura antica composta da 48 caratteri
che incidono nei tronchi di bambù.
Cantano vecchie storie che si tramandano da generazioni chiamate "inukoy"
e folkloristici poemi chiamati "ambahan".
Sono dotati musicalmente ed usano strumenti musicali fatti di legno e
stringhe di capelli umani.
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