VIAGGIO IN ERITREA

 

 

Periodo Dal 21 Ottobre 2004 al 29 Ottobre 2004

Mezzo utilizzato:

Tipo di vacanza

Km percorsi

Qualità strade

n. equipaggi

n. partecipanti

per informazioni

 Aereo+auto

 

 

 

 

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l.odino@arcaretorbido.it

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DIARIO DI VIAGGIO

il mio ritorno dopo 40 anni.

Lasciai l’Eritrea nel lontano 1964, e per diversi anni mi spostai in varie parti del mondo soprattutto per ragioni di lavoro, dapprima in Etiopia, poi Uganda, Kenya, Tanzania, Zaire, Cuba , Nigeria, visitato il Nord Europa, gli U.S.A. e l’ Estremo Oriente, dagli anni ’80 sono quasi “stazionario” in Italia, ripromettendomi ogni anno che sarebbe stato quello giusto per una visita in Eritrea, poi vuoi gli eventi bellici e gli impegni di lavoro si giunge in quel del 2004.
Il necessario stimolo mi è dato dal “ Mai Tacli” che organizza per l’ottobre 2004 un viaggio in collaborazione con l’Agenzia Afronine dell’amico G. Russo.

Rotti gli ultimi indugi decido di partecipare al viaggio unitamente con mia moglie, digiuna di Eritrea, ma contagiata dal mio entusiasmo.
Pur avendo tanta esperienza di viaggi per il mondo, la mia eccitazione nei mesi precedenti la partenza è al massimo, ed ancora mi pare un sogno poter rivedere l’Eritrea.

Il tempo passa inesorabile e giunge il giorno della partenza:

Giovedì 21 Ottobre 2004

Mio figlio Giorgio ci accompagna all’aeroporto Malpensa di Milano, quasi subito nella hall avvisto un gruppo che ….credo di ex asmarini, infatti non mi sbaglio … ci uniamo al gruppo e facciamo conoscenza anche con Gianmarco Russo dell’Agenzia “AfroNine”.
Ricevo ancora alcune telefonate di lavoro : non mi sento ancora in ferie, le responsabilità di lavoro mi tengono in tensione, anche se alcuni miei collaboratori meritano tutta la mia fiducia.

Ore 13: 50 finalmente in aereo, spento il telefonino mi sente rilassato, si parte con l’Eritrean Airline per Asmara, si respira già aria di ….Eritrea, le hostess e la musica eritrea in volo, ed i compagni di viaggio numerosi: gli ex Asmarini, siamo in 57, realizzo anche di essere uno dei più giovani, infatti, molti i 70enni e non mancano i giovanissimi anche se solo 3.

All’ arrivo ad Asmara sono le 21,40, l’ora viene aggiornata + 1 anziche +2 ,data l’ora solare.
La temperatura è di 14° C e il freschetto si fa sentire con tanta sorpresa di mia moglie che ….”in Africa “ si aspettava un caldo torrido.

Arrivo all’Hotel Amba Soira vicino al famoso Hamasien e sistemazione nella camera, poi leggera cena al ristorante dell’hotel, finalmente frutta tropicale fresca: pappaie, banane ecc.e odore di berberè.

Venerdì 22 Giornata libera per tutti visita d’Asmara e circondario.

Il canto del Muezzin che dalla moschea invita i fedeli alla 1° preghiera funge da sveglia .
I rintocchi delle campane della Cattedrale si fanno riconoscere, suoni sepolti nel più profondo della mia memoria.

Colazione al ristorante dell’hotel, fremo dalla voglia di uscire e rivedere la mia città.
Prenotiamo un taxi e cosi facciamo conoscenza con Russom il tassista, che parla bene l’italiano e l’inglese e si dimostra molto ma molto più che un tassista.
Partenza per Asmara e circondario, prima tappa il Cimitero di Asmara civile e militare, visito le varie tombe nella speranza di riconoscere qualche nome conosciuto ed in particolare di Attilio Sabattini, mio compagno di giochi e vicino di casa deceduto negli anni cinquanta poco più che decenne per un male incurabile.
Il cimitero è ben tenuto, anche quello militare curati dalla nostra ambasciata . il cimitero dei bambini è stato rimosso ecco perché non trovo la tomba di Attilio.
Di fronte al cimitero lo spiazzo è pieno di gente sul sagrato di una chiesa copta, tutti vestiti a festa nei costumi locali, probabilmente è una festa religiosa, da un altoparlante un prete fa il suo sermone in lingua tigrigna.

Dal cimitero proseguiamo per il Villaggio Paradiso ove risiedevo negli anni ‘50 e ‘60, sosta alla Chiesa degli Eroi dove ho frequentato le scuole elementari, ed ho fatto la 1° comunione, dalle suore Orsoline, quanti ricordi, la chiesa è la stessa con il suo campanile incompleto, mi faccio aprire il portone e ci raccogliamo in preghiera osservando l’interno con le pitture sulla cupola degli eroi per il resto non è cambiata una virgola, ci raccogliamo in preghiera mentre tante immagini della mia infanzia in questo luogo mi scorrono davanti veloci : padre Prospero con la sua lunga barba, la Superiora delle Orsoline con la sua aria bonaria e l’occhio affetto da strabismo.

Di fronte alla chiesa è stato costruito il nuovo stadio, nel tempo che fù vi era un boschetto di eucaliptus che attraversavo regolarmente per andare alle scuole media di Amba Galliano.
Il Mai Belà river è stato ricoperto e la toponomastica della zona è sostanzialmente cambiata in meglio.

Proseguendo per la strada che porta a Keren , le baracche sulla sinistra sono sparite, rivedo il palazzo Cafulli era residenza dei padri Cistercense ora fa parte dell’Università.
Poco più avanti il quartiere con una serie di villette…forse 12 tra le quali ritrovo la mia vecchia casa … un po malandata , la facciata meriterebbe una ristrutturata,una brutta inferriata protegge le finestre ed il giardinetto con le bouganville è trasformato in uno spoglio cortile…evito di visitare l’interno !
Si affaccia una bimba di 8 – 10 anni vestita a festa con il vestito tradizionale: bellissima. È la figlia degli attuali inquilini.

Verso la periferia di Asmara ecco il campo sportivo “Cicero” e mi scorrono veloci le immagini delle partite del campionato eritreo ero un accanito tifoso del G.S. Asmara del vari Fenili, Vassallo, ecc.
Rientro all’hotel per il pranzo e confermo l’appuntamento per le 15,00 con il tassista.


Percorriamo ex Corso Italia, la via principale di Asmara , i marciapiedi sono sempre gli stessi con le caratteristiche piastrelle, e le palme che trovo raddoppiate in altezza!
Colpisce la pulizia, si incontrano parecchie donne che ramazzano i marciapiedi e le strade, altro particolare è di poter passeggiare anche tardi la notte nella sicurezza più assoluta.
Rivisito Teatro Asmara, l’interno invariato nel tempo: con le poltroncine di legno originali, originali pure gli addobbi alle pareti il tutto sembra fermato nel tempo, ma funzionante, rivedo gli edifici della ex Scuola Principe di Piemonte, ex Commissariato, più avanti, negli anni ‘60 vi era il negozio di maglieria con la bella signora bionda ricordo; poi il negozietto di Gargiulo e il bar latteria Moderna del mio compagno di Istituto di Arduino di fronte alla Cattedrale ecc. quanti ricordi.
Proseguendo per C.so Italia sfoglio l’album dei ricordi, guardo le vetrine e le immagino come erano addobbate 40 fa, quanto tempo è passato!
Giungiamo di fronte al Cinema Impero : come non ricordare la “maschera” all’ingresso per il controllo dei biglietti del cinema che spesso ignorava l’ingresso furtivo di noi ragazzi senza biglietto!
Procedendo rivedo il Municipio e di fronte il mercato coperto del pesce, si arriva verso Gezza Banda con sosta alle mitiche fontane.

Ceniamo al ristorante “Il castello” con assaggi di injera e zighini, non manca la cernia alla griglia il tutto bagnato dalla famosa birra Melotti ora denominata Asmara.

Ritorno in Hotel per Telefonare in Italia a Giorgio, in ogni modo molti sono gli Internet cafè e i contatti sono frequenti anche via e-mail.


Sabato 23 Escursione a Cheren.

Si parte per Keren con due pulmini, il panorama è stupendo. colline terrazzate, e ovunque euforbie . Piante di pepe e qualche orto e frutteto, con tanta emozione attraversiamo i paesi di Embaderhò con il ristorante “All’11°” , che ci ospiterà per la cena d’addio, Adi Terclesan a km 40 da Asmara, poi nella valle del fiume Anseba per giungere ad Elaberet ( si denotano ancora i frutteti con alberi di mango, pappaie ecc, ex azienda agricola di De Nadai famosissima in tutta l’Africa orientale con i suoi frutteti) meta delle nostre gite scolastiche.

Arrivo a Keren. Visita al Cimitero degli Eroi. Ben tenuto e ristrutturato, tante emozioni di fronte alle centinaia di tombe allineate con la scritta “Ascaro Ignoto” sulle quali sovrasta la tomba del Gen. Lorenzini a noi caro.

Firmo il registro dei visitatori con emozione, collego la carriere militare di mio figlio Luigi quale elicotterista appena rientrato dall’Iraq in missione di quattro mesi.

Ci rechiamo verso la “Madonna Nera del Baobab (Santuario di Mariam Dearit)
nella cavità dell’imponente baobabè stata depositata una statua della Madonna Nera
notiamo un certo fermento nella costruzione a fianco del baobab di una chiesa.

Ci rechiamo nuovamente a Keren in un albergo di recente costruzione per il pranzo.

Prima di passare alla visita della cittadina ci rechiamo nella valle che fù teatro dell’ultima cruentissima battaglia contro gli inglesi nel 1941.

Nel primo pomeriggio si visita la cittadina alla ricerca delle abitazioni di alcuni ex cherenini, poi all’importante mercato, via e vai di dromedari carichi e famoso per le botteghe dell’oro ed argento cesellato finemente nella filigrana, si fanno alcuni acquisti, ma il tempo vola è tempo di rientro ad Asmara.

Viaggio di rientro suggestivo, al tramonto con lunghe ombre dei monti sulle valli, un rigagnolo d’argento risplende nella valle del fiume anseba……

Si cena alla “Casa degli Italiani”. All’ingresso dominano ancora i due “fasci” e nel cortile sventola il tricolore.

Domenica 24 ottobre 2004 - Asmara

La domenica la dedichiamo ancora ad Asmara, a piedi ci rechiamo alla Cattedrale per la S.S. Messa, la Cattedrale è gremita, siamo tanti ex asmarini, vi è anche l’ambasciatore Pignatelli e signora.
Emozioni a non finire, siamo tutti con le lacrime agli occhi.

Poi per pranzo, propongo ad Anna una visita al Nile Restaurant, vicino all’ex Bar Zilli per una zighinata.
All’ingresso ci accolgono festosi e ci fanno accomodare con altri gruppi di avventori , un po perplessi seguiamo le indicazioni delle bellissime cameriere.
Mangiamo vari tipi di Zighini, bevendo la “sua” ed il “Mies” , sono veramente soddisfatto:finalmente ho fatto un pranzo “locale” con i fiocchi.
Meraviglia delle meraviglie , recandomi alla cassa per saldare il conto, il proprietario mi rimprovera bonariamente alludendo che questa domenica e la festa religiosa di un tal Santo “ ? “pertanto è tutto offerto dalla casa….
Con stupore ringrazio e faccio rientro in albergo per rifocillarci e poi via ancora a visitare Asmara.

La lunga passeggiata per la via centrale ex Corso Italia, poi Viale della Regina, Corso del Re, Piazza della Posta ecc ecc.
Rivedo il posteggio dei taxi ove negli anni 50 posteggiava il taxi di mio padre.

In C.so Italia le abitudini sembrano quelle di 40 anni fa: gente che passeggia su e giù per il corso ( ricordo le famose vasce ) i bar gremiti Bar Royal, il Bar Impero, il cinema Impero ecc. ecc., quanta nostalgia !
Pochi giovani parlano l’italiano , ma lo parlano ancora! Mentre molti anziani lo parlano con orgoglio e tanta nostalgia.
Tutti sono in ogni caso cordiale e disponibile.
Le varie “nostre” scuole Principe di Piemonte, Amba Galliano, Sant’Anna, La Salle , sono statali mentre Il Liceo Martini, L’istituto Tecnico V. Bottego sono stati accorpati come Scuole Italiane.
Vi è da dire che è molto ambito dagli eritrei frequentare le ns scuole , punta di diamante è la materna “Montessori” diretta dalla bravissima Patrizia Reffo che colà risiede.


Lunedì 25 ottobre 2004 Asmara

Una piccola indisposizione di mia moglie ci trattiene ancora ad Asmara

Ne approfitto per completare la visita dei quartieri di Godaif, il Settantotto e non manca una puntatine alla … Kagnew Station ora zona militare.
Poi puntatine ad Abbasciaul ( ex quartiere indigeno) ed al ex Caravanserraglio ove è un fermento rumoroso di attività commerciali ed artigianali quali il riciclo di ogni tipo di materiale ferroso, plastico e gomma, in una vecchia baracca acquisto alcuni “primus”, vecchi fornelli a petrolio in uso negli anni ’50.
Ritorno verso il centro della città sostando alla chiesa copta di Fidane Mehret per poi proseguire al mercato coperto, suggestivo con i suoi pilastri in mattoni rossi, si trova di tutto, dagli ortaggi alle granaglie per non parlare degli oggetti usati quali vecchie radio, sostiamo per qualche acquisto di artigianato locale i nei banchi delle spezie.
Rientrando verso il centro rivisitiamo il quartiere residenziale: Villa Roma residenza dell’Ambasciatore d’Italia , altre ville e il maestoso albergo Hamasien.
Scendendo per ex V.le Roma, al posto dell’ex Croce del Sud vi è un bar a forma di tucul con parco annesso, proseguendo rivisitiamo il Cinema Roma e poi una traversa per rivedere l’ex Piscina Mingardi.
Finalmente rivedo le ali della Fiat Tagliero in fase di ristrutturazione mentre l’ex Alfa Romeo giace abbandonata.
Breve puntata davanti all’ingresso della ex base americana Kagnew Station ( ora zona militare), in pochi minuti si rievocano tanti ricordi, in particolare all’interno si acquistavano gli ultimi successi musicali e si creavano amicizie a volte sfociate in relazioni durature, tutt’oggi si hanno dei contatti con americani ex kagnew.
Ripercorro l’ex V.le Crispi , il vecchio Albergo CIAAO è stato ristrutturato, mentre il Cinema Capitol avrebbe bisogno di una spolverata !
L’ex Ospedale Regina Elena è stato ingrandito e pare molto funzionale.

Dopo la sosta per il pranzo Il tassista propone una visita nel circondario di Asmara, si parte verso la strada di Massawa per una breve sosta al Dorfù ove vi è un bar ed il panorama della valle del Dorfu è mozzafiato

Martedì 26 ottobre 2004 Massawa in treno poi pulmini


Partenza alle 07,00 per Massawa con i pulmini alla vecchia stazione ferroviaria, il programma prevede di percorrere con il treno a vapore il tratto Asmara-Ghinda, per poi proseguire con i pulmini che sono al seguito.

Da Asmarasi parte alle ore 09.00 circa , la ferrovia e la strada da Asmara discendono precipitosamente dai 2450 mt s.l.m. a 0 del livello del mare Rosso.
Banchi di nuvole si addensano sulle pendici, mentre il trenino arranca nella vecchia ferrovia a scartamento ridotto.
La vecchia locomotiva di fattura ANSALDO dei primi del 1900 è stata ingegnosamente riattivata dai vecchi ferrovieri eritrei (ormai ottantenni) che hanno fatto tesoro degli insegnamenti dei ferrovieri italiani..
Carrozze d’epoca, che fanno sognare tutte le gite scolastiche fatte da noi ragazzi per recarci al mare.
Non manca il buonissimo caffé, servito alla maniera eritrea, fatto nel “gebenà “ sulle braci e servito con i “fingian”.

Appena fuori da Asmara si attraversano alcuni viadotti spettacolari, vanto dell’ingegneria italiana di inizio secolo, poi Arbaroba con tutti i suoi fichidindia fino a Ghinda , che tristezza vedere malridotto l’albergo ristorante “ Buon Respiro “ ridotto a un cumulo di macerie dai bombardamenti, Era lo stop obbligato per tutti i viaggiatori verso il mare negli anni 50 e 60.

A tratti appare la “Littorina “che ci segue con a bordo un gruppo di turisti Inglesi, la ferrovia spesso fiancheggia la strada e attraversa spettacolari paesaggi.

A Ghinda sosta e ripartenza per Massawa con i pulmini che erano al seguito.

Breve sosta al monumento ai Caduti di Dogali. Passiamo alcuni minuti in raccoglimento, rimembranze di un passato ormai lontano, ma qui perennemente presente e comunque sempre presente nei nostri cuori.

Attraversiamo alcuni viadotti e ponti suggestivi con brevi fermate su quelli di maggior interesse : restano ancora ben visibili molte scritte anche in dialetto piemontese.

L’ingresso a Massawa è suggestivo, attraversando la diga ci appare come d’incanto il vecchio albergo Torino.
Hotel Red Sea ci accoglie per il pernottamento, prima di cena visitiamo il palazzo diroccato del governatore, la moschea e una costruzione con una “musharabia” in legno, ci fermiamo in un locale ad assaporare il delizioso tè speziato ( cannella, chiodi di garofano e zenzero ) osservando gli antichi palazzi.

Visita in pulmino all’isola di Massawa., poi a piedi nei vari negozi e mercatini

Mercoledì 27 ottobre 2004 – Isole Dahlac

Al piccolo molo c’imbarchiamo, l’arcipelago delle Isole Dahlac a prima vista sembrano deserte e prive di vegetazione, ma non appena si sbarca ci si accorge che sono piene di sorprese appena si frequentano e si scoprono piccole baie riparate e spiagge bellissime, e un mare tra i più belli del mondo tropicale.
Dopo circa un’ora di navigazione arriviamo all’isola di Dissei, da lontano si profila il villaggio di capanne e le ragazze che corrono verso di noi con i cesti pieni di conchiglie e collanine da proporci.
Scattiamo alcune foto e facciamo qualche acquisto e proseguiamo per un’altra isola, Madot, isola deserta e con poca vegetazione ma con spiaggia di finissima sabbia bianca un mare cristallino.
Immersione con maschera e boccaglio per godere della bellezza della barriera corallina , un mare limpido e meraviglioso e ricchissimo di fauna e flora, pesci che si fanno quasi toccare, infatti qui il turismo di massa non è ancora arrivato, preservando la natura intatta.
Passiamo la giornata tra la spiaggia ed il mare, in un silenzio rotto dalle onde del mare e dal cinguettare di qualche uccello.
Nel pomeriggio assistiamo all’attracco di un sambuco con alcuni nostri compagni di viaggio.
Al rientro ammiriamo altri isolotti piatti sul mare, si intravede anche l’Isola Verde e sullo sfondo Massawa con alle spalle le ombre del tramonto.
All’avvicinarsi di Massawa si nota la bella villa ex Melotti ed altre ville di recente costruzione.
Realizzo che la visita delle isole Dahlak merita più che un’escursione di una giornata in motoscafo, infatti l’ideale è con il sambuco per una crociera di almeno 4 – 5 giorni..


Giovedì 28 ottobre 2004 – Spiaggia di Gurgussum

Da Massawa ci dirigiamo verso la spiaggia di Gurgussum, si oltrepassano le saline e la spiaggia si presente con pochi cambiamenti, quanti ricordi e quanti giorni passati su queste spiagge da ragazzo.
La spiaggia si estende per una decina di km ed è ben tenuta con sdraio ed ombrelloni, pochi i turisti, due ristoranti abbastanza forniti.
Favoloso pranzo con zighini di pesce con cerimonia del caffè della durata di un ora.
La prima impressione è la bassa marea che nella piatta spiaggia evidenzia i crostacei e vari animaletti marini lasciati indietro dal mare e preda di vari uccelli, gabbiani, aironi ecc che volano sulla spiaggia.
Ci groggioliamo al sole mentre un odore di mare ci giunge spinto da un lieve venticello, l’acqua appare leggermente torbida forse ricca di alghe ma non rinuncio ad immergermi.

Rientro a Massawa per un ultima passeggiata in città, al Bar Torino, senza più i fasti del tempo che fù!, il porto e per le viuzze della città vecchia.

Per cena convinco alcuni compagni di viaggio a recarci dal “Dancalo” ove assaporiamo la cernia cotta nel tradizionale forno dancalo scavato in terra ove il pesce è cotto intero previa speziatura interna .
Risulta essere un’esperienza unica oltre che gustosa, ci ritorneremo!


Venerdì 29 ottobre 2004

Partenza al mattino con i pulmini per Asmara,
Breve sosta a Ghinda dove incontriamo un contingente di militari italiani facente parte del corpo di pace dell’ONU, c’intratteniamo cordialmente con i giovani militari che sono diretti ai vari cimiteri italiani per i preparativi della commemorazione del 2 novembre.

Arrivo ad Asmara verso le 11,00
Facciamo un’ ultimo giro per la città in particolare visitiamo il mercato ed il centro per l’ultima volta.

Alla sera, è stata organizzata una cena d’addio con la presenza dell’Ambasciatore Pignatelli e Signora e tutti gli ex asmarini che sommano a circa 90 includendo il 2° gruppo ( i viaggi dei due gruppi sono stati organizzati dal nostro giornale “ Mai Tacli “ in collaborazione con l’Agenzia AfroNine di G. Russo)
La cena risulta essere spettacolare nel tipico ristorante, famoso nei tempi andati, “ all Undicesimo” 11° km sulla strada per Cheren, con l’orchestra Eritrea ai suoni dei tipici strumenti, poi la lunga e spettacolare cerimonia del caffè per non parlare dell’ottimo zighinì.

Poi il discorso dell’ambasciatore e replica del direttore del Mai Tacli M. Melani e controre plica di un ragazzo Eritreo.

I balli tradizionali eritrei concludono l’ottima serata.

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Infine con i pulmini ci rechiamo all’aeroporto di Asmara per il rientro in Italia.
Desidero concludere asserendo che per il sottoscritto sono stati inaspettatamente giorni indimenticabili, vacanza senza problemi alcuni, anzi dato anche l’entusiasmo di mia moglie che visitava l’eritrea per la prima volta, sto già considerando la possibilità di ritornarci.

Unico neo per l'appunto è stata la poca disponibilità di tempo, 9 – 10 giorni sono pochi, un viaggio in Eritrea merita perlomeno la disponibilità di almeno 21 – 25 giorni.

Arrivederci ERITREA, mia terra natale e seconda patria, so che tornerò, magari presto come desidero, per ora mi accontento di portarti con me nei miei ricordi della gioventù colà …lasciata… del tempo che fù, e di sognarti ancora e spesso.

Lorenzo ODINO