Alla scoperta dei Parchi d’Abruzzo
Quest’anno stiamo in Italia: questa la decisione presa tre giorni prima della partenza. Il Camper ha già tutto su, sia atterzzature per il mare che per la montagna, perciò la destinazione la potremo scegliere come al solito alla rotonda.
Partenza stabilita per venerdì 30 Luglio (bollino nero per l’esodo ampiamente pubblicizzato in TV). Alle 17,00 partenza e sorteggio per la destinazione. Prima della rotonda (1 Km da casa) decisione presa: Prima montagna poi mare con meta Gran Sasso per iniziare. Quindi Direzione Bologna con percorrenza strade statali per evitare le code in autostrada. A Piacenza tentiamo la sorte entrando in autostrada. Risultato? Proseguiamo senza mai rallentare per code o traffico intenso. Meno male che c’era il bollino nero. Pernottiamo in autostrada sull’appennino e di buon ora ripartiamo (magari stavolta becchiamo davvero il bollino nero) e superiamo agevolmente Firenze pr poi lasciare l’autostrada e dirigerci verso Perugia e Rieti con destinazione Cascata delle Marmore dove pernottiamo nel comodo Punto Sosta. Al mattino successivo ci attrezziamo con scarpe da ginastica e K-WAY e imbocchiamo il sentiero che ci porta a godere dello spettacolo dell’apertura della cascata. La salita è agevole e piacevole e le foto da scattare tante. Si riparte con destinazione Gran Sasso e l’idea di visitare l’Aquila, programmando una tappa ad Amatrice, patria dell’Amatriciana. Per non avere problemi programmiamo il navigatore con destinazione un agricampeggio trovato sul Portolano. Puntualmente, nel buio assoluto ci fa uscire dalla superstrada ed imboccare una strada dalla carreggiata larga poco più del camper, ma si sa: occhio non vede, cuore non duole. Sosta e cena succulenta in agricampeggio insieme ad altri tre equipaggi Mattina successiva visita ad Amatrice e pranzo a base di sola amatriciana, sia bianca che rossa. Amatrice merita senz’altro una visita.
Nel tardo pomeriggio partenza verso l’Aquila salendo al lago di Campotosto, un bacino artificiale con numerosi angoli dove sostare e godere la frescura di queste zone immersi completamente nella natura. Non vi è infatti alcuna struttura turistica o di intrattenimento da “caciaroni”. La voglia di visitare l’Aquila ci passa alla prima vista dei danni creati dal terremoto. Per noi che l’avevamo vissuta anni fa nel suo pieno splendore, vederla così ferita è stato un colpo al cuore e ci siamo resi conto che la nostra era solo una stupida curiosità. Per questo l’abbiamo attraversata e ci siamo diretti a Campo Imperatore dove trascorrere qualche giorno immersi nella pace e nella grandezza della montagna. Il Gran Sasso ci ha completamente affascinati e praticamente in tre giorni non abbiamo quasi mai tolto le scarpe da trekking perchè ogni mattina un nuovo sentiero ci portava a scoprire nuovi bellissimi panorami. Avremmo potuto completare lì la nostra vacanza ma abbiamo proseguito per visitare il Parco Nazionale d’Abruzzo con soste a Villetta Barrea e Pescasseroli in aree attrezzate e visite alla Camosciara ed ai boschi fittissimi su sentieri comodi e per tutti.
Attraverso la bellissima strada del passo di Forca d’Acero, immersa in una faggeta talmente fitta da non far passare la luce del sole ci siamo portati a Prati di Mezzo non senza fare una sosta a Picinisco, il paese natale di Beatrice e che aveva lasciato all’età di 13 anni.
A Prati di Mezzo l’incontro con una guardia del Parco con il quale scambiando qualche chiacchiera Beatrice ha scoperto che era un amico di infanzia di suo fratello ed hanno cominciato a rievocare i ricordi da bambini. A prati di Mezzo sosta libera da soli insieme ad un gruppo di campeggiatori in tenda ed ai pastori ascoltando le voci della montagna. Tra queste anche l’ululato del lupo. Al mattino di buon ora prendiamo la nostra attrezzatura e su per il sentiero fino ai Monti della Meta scoprendo lungo il percorso anche le orme del lupo e dell’orso. Il giorno successivo ancora un sentiero, però le gambe cominciavano a dolorare e quindi dopo un breve consulto familiare la decisione di scendere verso il mare per gli ormai pochi giorni di vacanza ancora a disposizione. Lungo il percorso tappa ancora a Picinisco per comprare il pane. Non l’avessimo mai fatto. L’amico incontrato a Prati di Mezzo aveva diffuso la notizia e così abbiamo fatto una sosta di mezza giornata ad incontrare tutt i vecchi amici. E’ stata un’esperienza fantastica ed emozionante scoprire che dopo trent’anni di assenza il tempo sembrava non essere mai passato.
Da Picinisco passando per Isernia abbiamo raggiunto Vasto e ci siamo bagnati nel mare della costa abruzzese, dal colore cristallino. Abbiamo scoperto un adriatico che non conoscevamo, dalla costa ancora allo stato brullo e quasi intatta.
La nostra vacanza a contatto con la natura si è conclusa troppo presto e ci siamo promessi un’ “altra puntata” quanto prima in questi posti che ci auguriamo si conservino così come li abbiamo vissuti in queste due settimane.