In Sardegna nel 2008

In Sardegna nel 2008

Aprile 2, 2019 Viaggi In Italia 0

Giorno 1 
Partenza da Voghera nel mezzogiorno e arrivo a Piombino nel molo della Moby (abbiamo fatto il camper on board quindi il molo era quello commerciale) verso le 17 (ce la siamo presa comoda visto che la partenza è per le 19.30), conosciamo dei camperisti con cui ci si scambia alcune idee e consigli su dove andare (uno lo incontrerò in un’area di sosta) e verso le 18 incominciano a farci imbarcare. Purtroppo pensavamo di partire in orario ma per qualche oscuro motivo non lasciamo il porto prima delle 21.30.


Giorno 2 
La notte passa tranquilla, il mare è abbastanza calmo (non si soffre anche se per precauzione abbiamo comprato le pastiglie) e arriviamo a Olbia alle 8.30. Appena sbarcato prendiamo subito la direzione di Alghero dove c’è ad attendermi degli amici. La meta giusta è la pineta Mugoni, tra Alghero e Capo Caccia, dove il mare è in una specie di insenatura quindi sempre calmo. Arriviamo in un parcheggio a pagamento verso le 12 quindi incontriamo degli amici (una cugina e due sue amiche), mangiamo e poi andiamo a vedere il mare dove noi facciamo il nostro primo bagno. Verso le 19 cerchiamo un posto dove fermarci per qualche giorno e scopriamo dei pseudo campeggi (dico pseudo perché non sono dei veri e propri campeggi ma sono aree date a circoli per la durata di 3 mesi e dopo devono portare via tutto e lasciare la pineta completamente vuota da roulotte e altro) tra i quali ci siamo fermati al circolo “i falchetti” dove abbiamo conosciuto il responsabile il sig. Giuseppe Canu che ci ha accolto come se fossimo degli amici. Ci indica la nostra piazzola e una volta sistemati ci mettiamo in regola con tutto (spendiamo 11 euro in 2 per la tessera e 15 euro al giorno per la piazzola). L’unico problema è che non c’è uno scarico vero e proprio per i camper ma per chi ha la cassetta c’è una cisterna dove vuotare il WC ma per chi ha il nautico è un problema, a meno che non si ha il rolly tank, anche perché nella struttura ci sono i lavandini per i panni e le stoviglie e le docce calde comprese nel prezzo ma non ci sono i bagni e bisogna per forza usare quelli propri.


Giorno 3 
La giornata inizia all’insegna del vero e proprio relax andando subito al mare. Giunti in spiaggia ci si appresta a fare subito il bagno tanto atteso con un’acqua limpidissima ed essendo una riserva di pesca ci sono molti pesci tanto che restando fermi si avvicinano fino al punto di “morsicarti” le gambe. Al mezzogiorno non rientriamo al camper ma ci fermiamo a mangiare in un locale sulla spiaggia che fa vari piatti anche a base di insalata a prezzi contenuti. Il paesaggio è stupendo la spiaggia è di sabbia fine tanto che ci dispiace quasi lasciare questo posto per andare a visitarne altri. Salutiamo gli amici perché il giorno dopo noi partiamo per il nostro tour dell’isola.

Giorno 4
Prima di partire quelli del circolo ci consigliano di andare a Capo Caccia che il paesaggio offre un panorama stupendo su questo golfo e c’è da visitare la grotta di Nettuno. Seguiamo il consiglio ed arrivati a Capo Caccia ,dove finisce la strada, c’è un parcheggio non molto grosso ma riusciamo a parcheggiare ugualmente.Il panorama è veramente bello ma per andare a visitare le grotte ci sono da fare oltre 600 gradini per scendere (e 600 per salire), allora decidiamo di incamminarci con il camper visto che abbiamo un po’ di strada da percorrere. La nostra meta è Tharros , vicino ad Oristano, quindi decidiamo di fare la costa anziché la superstrada che a vedere dalla cartina dovrebbe essere bella. Passiamo da Alghero e da quel poco che abbiamo visto si presenta come una bella città sebbene siamo passati all’esterno (molti poi ci confermano l’impressione , e bisognava visitarla). Continuiamo il viaggio tutto in costa , con la strada che fa un po’ il sali scendi regalandoci delle viste sul mare spettacolari con il mare che in alcuni punti sembra di due o tre colori. Arrivati a Bosa la strada procede verso l’interno sempre procedendo in salite e discese ,mostrando il suo interno tipico mediterraneo con terra e cespugli. Arrivati quasi ad Oristano prendiamo per S.Giovanni in Sinis e poi per Tharros dove andremo a visitare le rovine dell’omonima città. Dal punto più alto delle rovine si può ammirare la punta di questa penisola in quanto c’è il mare a destra e a sinistra. La giornata in questione era terribilmente calda (circa 45°) e quindi siamo ripartiti dopo una sosta di circa 1 ora questa volta con meta Bugerru. Arrivati a destinazione verso le 18 non abbiamo avuto problemi a trovare l’area di sosta (è ben segnalata) ma era già piena, però ci fanno entrare lo stesso nella speranza che qualcuno decida di andare via (cosa che per fortuna mia è successa verso le 23). In serata comunque c’erano 40°. Il prezzo dell’area è : 10 euro per la sosta, 5 euro per la corrente, 5 euro per lo scarico.


Giorno 5

Ripresi dal viaggio e dal caldo facciamo un breve giro in paese per la mattinata facendo un po’ di spesa e rientriamo al camper per il pranzo. La posizione dell’area è molto buona in quanto si trova a 10 minuti a piedi dal centro del paese con 4 supermercati e il mercato del pesce. Dopo aver pranzato scopro che in fianco a me c’è un equipaggio che ho conosciuto in porto a Livorno e ci scambiamo le nostre informazioni sui viaggi, visto che lui vuole salire ed io scendere. Nel pomeriggio decidiamo di andare a fare il bagno (e anche l’unico visto che poi arriva il maestrale e il mare diventa mosso al punto che sconsigliano di andare in acqua). L’area è proprio a due passi dalla spiaggia (si può dire sul mare), purtroppo è priva di servizi igienici e le docce sono fredde, però si può utilizzare gratuitamente dei servizi sulla spiaggia all’ingresso dell’area con docce calde e WC.


Giorno 6

La mattina inizia con il maestrale quindi la temperatura è buona ma il mare è impraticabile, allora si stringono nuove amicizie e consigli di viaggio che torneranno ad essere utili. Nel pomeriggio decidiamo di andare a visitare le miniere quindi ci informiamo sugli orari e partiamo. Arrivati all’ingresso il tipo che è alla biglietteria ci comincia a spiegare un po’ la storia, diciamo interessante, poi ci accompagnano al trenino , ci fanno indossare i caschi da minatore e ci trasportano fino ad uno spiazzo da dove poi il ritorno lo faremo a piedi. Il posto da vedere è molto bello con la roccia a strapiombo sul mare che essendo abbastanza mosso si scaglia su di essa salendo con gli schizzi di una decina di metri. Il tratto del ritorno è in parte esterno e in parte interno dove ogni tanto ci fermiamo e ci fanno vedere antichi ferri del mestiere. Sinceramente dalla visita pensavo di vedere qualche cosa in più ma comunque non ci si può lamentare. Usciti facciamo un giro in paese ma i negozi non aprono prima delle 18. Fatto il nostro giro e fatti gli acquisti rientriamo per cena al camper.


Giorno 7

Decidiamo di partire perché ci dobbiamo trovare con l’altro equipaggio (partito il giorno prima da Livorno ) con meta S.Antioco ma parlando con altri camperisti conosciuti a Bugerru mi sconsigliano il camping Tonnara a S.Antioco perché la spiaggia è di sassi con molti ricci di mare , allora decidiamo per l’altro campeggio a Calasetta che è Le Saline. Il campeggio è carino ma con un po’ di difetti: l’organizzazione lascia un po’ a desiderare, ci sono molte formiche quindi bisogna premunirsi di polvere e di insetticida per tempo prima di trovarsi il camper pieno, le docce sono con i pannelli solari e se fatte prima delle 18 sono roventi, se fatte dopo le 18,30 sono sul tiepido tendente al freddo. Il lato positivo è che per arrivare in spiaggia bisogna passare attraverso un sentiero in mezzo alle dune che queste, se c’è vento, riparano il campeggio lasciando passare solo una piccola brezza. Malgrado tutto conosciamo una famiglia di Torino, Roberto Sonia e la piccola Alessia, che passiamo con loro 5 giorni allegri. I prezzi del campeggio sono: 17euro per la piazzola, 11 euro per persona, 2.50 euro per la corrente

Giorno 8-12

Le giornate passano felici tra spiaggia e camper. Con la simpatia di Roberto conosciamo la bagnina (che simpaticamente la paragoniamo a Pamela di Baywatch) che tutti i giorni ridendo, scherzando e parlando anche seriamente, gli teniamo compagnia. Ogni tanto prendiamo lo scooter e facciamo un giro per acquisti a Calasetta che dista circa 2 KM dal campeggio. Il paese è grazioso non molto grosso e tranquillo. Li si trova il porto per andare sull’isola di S.Pietro che volendo si può traghettare anche con il camper visto che c’è anche un campeggio. I giorni passano e non manca certo la grigliata in compagnia e qualche cena tutti insieme visto che ormai le due piccole, Aurora e Alessia, si definiscono “sorelle”. Arriva il giorno in cui Roberto e famiglia decidono di partire per andare verso nord e allora ci si saluta, ci si scambiano indirizzi, numeri telefonici e si da appuntamento “in continente” per ritrovarsi e passare qualche giorno insieme.


Giorno 13
Arriva il giorno in cui anche noi partiamo con destinazione Villasimius. Arrivati a destinazione ci rechiamo presso l’unico campeggio che è “la spiaggia del riso” ma purtroppo è piena. Siccome eravamo stati 11 anni fa (allora in appartamento) ci ricordavamo che c’era un’area di sosta proprio sul mare alla spiaggia degli oleandri ma purtroppo l’area non esisteva più ed era anche difficile arrivare alla spiaggia in quanto le macchine erano parcheggiate a destra e a sinistra lasciando uno stretto passaggio e quindi trovato un piccolo spiazzo per fare manovra decidiamo di tornare indietro. Allora visto che è presto (siamo intorno alle 15) ci fermiamo in un parcheggio e l’equipaggio con Massimo e famiglia si incamminano per fare un giro in spiaggia. Al loro ritorno cambiamo parcheggio e andiamo vicino al centro del paese dove andiamo a trovare un carissimo amico (il suo nome è Maurizio)che ha un negozio di pasticceria e gelateria. Entrati ci accoglie a braccia aperte e comincia ad offrirci di tutto comprese le “Sabadas”, un dolce tipico che lui fa veramente bene. Quindi dopo aver passato da lui buona parte della serata telefoniamo all’area di sosta “Gli Aranci” per vedere se c’è disponibilità e la troviamo anche perché su tutto il territorio del comune di Villasimius è vietato fermarsi dopo le ore 22 fuori dal campeggio e dalle aree di sosta (le aree di sosta sono 2 e non proprio vicino al mare).


Giorno 14-17

L’area di sosta è tenuta bene, ci sono solo le docce (che all’ingresso ci dicono che sono riscaldate con i pannelli solari ma in realtà c’è una cisterna di plastica sopra alle “docce” che funziona da serbatoio e l’acqua non è proprio delle più calde), un lavandino per le stoviglie e un lavatoio. Il costo del pernottamento è di 15 euro al giorno compreso carico e scarico, per andare alle spiagge è di 3 euro a persona a/r e 2 euro a persona per andare in paese. I titolari dell’area si rivelano molto gentili e disponibili con cui molte volte ci soffermiamo a parlare con loro. Per risolvere il problema con la lontananza dalla spiaggia hanno un servizio di navetta che ci portano dove vogliamo e poi concordiamo l’orario di rientro. Questo vale anche per la sera che ci portano in paese, anche se non è molto distante ma la strada per arrivare all’area è buia. Il paese di Villasimius è bello (quando siamo stati la prima volta 11 anni fa c’erano pochi negozi), alla sera c’è molta vita e tutte le sere ci sono dei banchetti lungo la via centrale e tutti i negozi sono aperti. Non manca di certo il nostro giro da Maurizio per una bibita o un gelato e per una piacevole chiaccherata. Comprati i vari ricordi per amici e parenti si pensa al ritorno ma mancava il ricordo più importante e culinario che è il pecorino. Non ci sono problemi in quanto quasi tutti i giorni passava qualche pastore in macchina e passando da camper in camper proponeva le sue forme.

Giorno 18

Il giorno della partenza è ormai arrivato quindi verso metà mattina ci mettiamo in viaggio per Olbia e per il ritorno facciamo tutta la Carlo Felice fino alla meta. L’unico problema lo incontriamo a Olbia perché il porto commerciale non è ben segnalato e ci mettiamo un po’ a trovarlo ma siamo arrivati con circa 1 ora e mezza di anticipo all’imbarco. Abbiamo cominciato a salire alle 18 e siamo partiti verso le 20. A malincuore vedevamo allontanarsi la costa certi che prima o poi torneremo a farci un altro giro, sperando che l’amministrazione regionale si renda conto che il turismo itinerante porta soldi e quindi cerchi di far costruire più strutture come campeggi e aree attrezzate perché purtroppo ci sono zone stupende ma che sono prive di accoglienza e zone che hanno un area di sosta e neanche un campeggio in posti bellissimi (mi è capitato di telefonare in un’area e sentirmi dire che fino al 20 di agosto erano pieni e non c’erano posti disponibili nelle vicinanze).


Giorno 19

La notte è tranquilla e il mare è calmissimo (sembra quasi di essere ancora in porto) ed arriviamo a Livorno per le 8,00. Sbarchiamo e ci dirigiamo subito verso casa dove arriviamo nel primo pomeriggio, visto che ce la siamo presa molto comoda. Un saluto agli altri due equipaggi , Massimo,Laura, Giulia, Aurora e a Roberto, Sonia, Alessia per aver partecipato anche a questo “giro” e alla prossimo incontro. Il biglietto lo abbiamo fatto tramite internet sul sito della Moby e prenotandolo a Marzo abbiamo speso 314 euro in 2 più il camper. Ho messo anche i prezzi per dare un’idea di quanto si può spendere, certo che non abbiamo soggiornato in campeggi a 3 o 4 stelle ma abbiamo vissuto di più il camper di quanto lo avevamo fatto prima conoscendo molti più limiti che non avevamo vissuto contando che sono camperista da 9 anni non molti ma non penso neanche pochini. Il mio totale di spesa solo di soste e di traghetto si aggira a poco più di 700euro quindi neanche tanto visto che si tratta di 19 giorni e in Sardegna.

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