Sui sentieri della grande guerra
2020, lockdown, distanziamento sociale, mascherine, covid-19 etc. E le ferie come si fanno? Perché porci il problema noi camperisti? Abbiamo la nostra casa e le nostre cose con noi e quindi nessun timore di percorrere i bei territori della nostra Italia. Dopo una settimana a Cogne e Lillaz in Val d’Aosta dove abbiamo sperimentato che il distanziamento sociale in montagna è estremamente facile, decidiamo questa volta di seguire i sentieri della Grande Guerra.
Puntiamo la prua del nostro camper verso le dolomiti Bellunesi e ci seguono Alessio e Valentina con tanto di fuoristrada e tenda. Destinazione Selva di Cadore dove sostiamo in campeggio dal 16 al 22 Agosto. Dal campeggio ci spostiamo in fuoristrada ai vari passi (il Giau, lo Staulanza, il Pordoi…) ma ci innamoriamo del Falzarego e decidiamo di dedicare la nostra settimana ai sentieri che si dipartono da lì, senza disdegnare qualche passeggiata in visita al castello di Andraz o alle miniere di ferro.
Al Passo ogni giorno abbiamo incontrato file interminabili di persone, ammassate ma con mascherina, alla funivia che porta dal passo in quota. Noi ovviamente ci guardiamo bene dal condividere questa “prigionia” volontaria e proseguiamo sempre oltre, fino a trovare un parcheggio all’auto. Ci è costato qualche Km in più a piedi ma ogni sentiero preso dai punti di parcheggio ci ha portato ad incrociare quello che volevamo percorrere, grazie anche alla tecnologia delle mappe dedicate sul cellulare.
Abbiamo percorso le trincee al Sass de Stria e le gallerie del Goiginger, meravigliose opere dei soldati austriaci, che ci hanno però fatto riflettere sulla stupidità umana che si sacrifica per la sola sete di potere e di conquista. Abbiamo lasciato le gallerie per avventurarci lungo ghiaioni e sentieri esposti rendendoci conto di aver percorso vie dedicate ad Escursionisti Esperti, noi che siamo solo dei bravi escursionisti. In realtà però l’escursionista e guida esperta ce l’avevamo. E’ Baloo, il nostro fidato e caro amico a 4 zampe che non si è fermato un attimo e nel dubbio di interpretazione della mappa, ha deciso lui quale strada prendere e, grazie al suo fiuto, la sua scelta era sempre quella giusta.
Non vogliamo raccontare altro, perché è bello vivere questa esperienza come l’abbiamo vissuta noi. Vi assicuriamo che sui sentieri che abbiamo percorso, della mascherina non abbiamo mai avuto bisogno: le distanze erano sempre notevoli e il sovraffollamento era nullo, anzi.
E alla sera la movida era tra noi di famiglia intenti al barbecue. Quattro chiacchiere intorno alla griglia e davanti ad un buon bicchiere di vino e poi a letto, perché la mattina dopo la montagna ci aspettava.
Riferimento Camping Cadore a Selva di Cadore. Da qui possibili escursioni nei boschi verso il Monte Pelmo e accesso a questa singolare montagna che per la sua forma è anche conosciuta come il “seggiolone del Padreterno”.